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Bonsai: cure e concimi utili

Un bonsai, come ben sanno coloro che si dedicano al giardinaggio, è un albero in miniatura, conservato come tale tramite una potatura mirata e una riduzione delle radici. Non è difficile curare una pianta di questo tipo: è sufficiente seguire alcune regole e armarsi di tanta pazienza e di tempo.

I bonsai rivelano il loro pieno potere ornamentale se irrigati, concimati e potati in maniera opportuna. Non è necessario essere esperti del settore per occuparsi di un bonsai, ma è essenziale rispettare le esigenze della pianta e studiare le tecniche di coltivazione basilari.

La cura dei bonsai: l’esposizione

Un primo fattore su cui bisogna soffermarsi è la corretta esposizione. Il bonsai ha bisogno dei raggi del sole per svolgere al meglio le attività di fotosintesi: la luce, tuttavia, non deve essere diretta.

L’ideale è una collocazione accanto alla finestra, a condizione che la chioma non venga in contatto con il vetro. Se posizionato in giardino, il bonsai va tenuto al riparo dai venti forti, dalle precipitazioni e dalle gelate, elementi che potrebbero causare problemi gravi alle foglie. Queste sono regole generiche, adattabili a molte piante ornamentali, ma è bene informarsi in maniera più approfondita sulle esigenze della specie vegetale che si possiede.

Concimi utili per un bonsai

La fertilizzazione dei bonsai va effettuata dalla stagione primaverile a quella autunnale, utilizzando prodotti diversi a seconda del periodo.

In Primavera è opportuno scegliere un concime ricco di azoto, che stimola la crescita delle foglie. In estate e in autunno, invece, bisogna prediligere fertilizzanti più equilibrati, in grado di bilanciare la suddetta sostanza con una corretta quantità di fosforo e potassio.

Il primo supporta lo sviluppo delle radici, il secondo incentiva la fioritura. Man mano che la pianta va incontro alla maturità, è essenziale ridurre la quantità di fertilizzante o, almeno, adoperarne uno che contenga meno azoto.

Di solito sulle confezioni sono riportate le dosi consigliate: una concimazione eccessiva potrebbe causare al bonsai gravi problemi di salute.

Su gogoverde.it si trovano diverse tipologie di concimi per bonsai, in modo da avere a disposizione la soluzione più adatta al proprio alberello.

Il terreno ideale per un bonsai

Coloro che desiderano dedicarsi alla cura di un bonsai devono scegliere il miglior tipo di terriccio. È importante che esso sia ben drenato, così da evitare fastidiosi ristagni: questi ultimi sono spesso all’origine di malattie fungine e marciumi radicali.

Al tempo stesso, però, il terreno deve essere in grado di mantenere una certa quantità d’acqua, per garantire alla pianta il giusto apporto idrico. È inoltre necessario che il tutto sia ben aerato, affinché l’ossigeno possa arrivare alle radici.

La soluzione ottimale è un misto di argilla, ghiaia, terriccio universale e pietra pomice. Quest’ultima contribuisce alla ritenzione idrica, mentre l’argilla e la ghiaia favoriscono il drenaggio. Il terriccio organico universale non va utilizzato da solo perché tende ai ristagni idrici, ma insieme agli altri componenti svolge al meglio la propria funzione.

Come rinvasare un bonsai

I botanici insegnano che un bonsai va rinvasato annualmente se giovane, ogni quattro o cinque anni se di età più avanzata. Di norma l’operazione si svolge poco prima della Primavera, poiché in questo periodo la pianta non è ancora entrata nella fase della piena fioritura.

Il vaso prescelto deve adattarsi sia alle dimensioni del bonsai, sia all’aspetto esteriore dello stesso.

È consigliabile estrarre l’albero in miniatura con un piccolo rastrello per radici, in modo che queste ultime non vengano danneggiate. Altri strumenti utili sono il filo per collegare la pianta al contenitore, forbici pulite per tagliare le radici troppo lunghe e un paio di bacchette di legno per compattare il terreno.

L’irrigazione

L’annaffiatura del bonsai va eseguita quando il terreno si mostra del tutto asciutto. Meglio irrigare di mattina presto, mentre è preferibile evitare il pomeriggio perché il terriccio si raffredderebbe troppo velocemente.

Gli esperti suggeriscono un annaffiatoio dotato di un soffione sottile, che non smuova troppo lo strato superficiale del terreno.

L’acqua piovana è l’ideale, ma in alternativa va bene quella demineralizzata: l’importante è che non contenga calcare. Nel complesso, i ritmi di irrigazione variano a seconda della specie, anche se in ogni caso non si deve esagerare con la frequenza.

Potatura di impostazione e potatura di mantenimento

La cura di un bonsai include le operazioni di potatura, per svolgere le quali bisogna procurarsi un tronchese adatto, ben pulito e disinfettato. Un simile strumento eviterà la formazione di antiestetiche cicatrici.

La potatura di impostazione è più incisiva e conferisce la forma alla pianta; quella di mantenimento, come suggerisce il nome, è volta a perfezionare una forma già esistente. La regola vuole che si rimuovano i rami sproporzionati, quelli che crescono in verticale e quelli che tendono a nascondere il tronco.

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