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Guida al trattamento fai-da-te dei tarli del legno e alla diagnosi delle relative infestazioni nella tua casa

In questa guida, scoprirai tutto ciò che c’è da sapere riguardo questi parassiti, incluso come trattare il tarlo del legno  (per ulteriori informaizoni consulta il sito glispecialistidelladisinfestazione.com) e come sbarazzarti di esso, trattandolo efficacemente. Inoltre, troverai informazioni sui loro cicli di vita, le loro abitudini e su come l’umidità possa svolgere un ruolo determinante nel fornire loro le condizioni ideali di cui hanno bisogno per vivere e crescere. Inoltre, imparerai anche come scovare la presenza del tarlo nel legno dei mobili e come capire se è ancora attivo o meno. 

Chiedi aiuto durante la diagnosi, per valutare la presenza di diversi tipi di infestazioni da tarli: comune, asiatico o quello più raro e pericoloso chiamato l’orologio della morte. Impara a riconoscere dove prosperano questi animali e come prevenire una nuova infestazione utilizzando rimedi efficaci.

Non vuoi fare questo lavoro da solo? Trova un esperto nei paraggi.

La maggior parte delle infestazioni da tarli può essere trattata con abilità e strumenti fai-da-te. Leggi la guida con i nostri consigli e una spiegazione completa su come trattare questi insetti, riuscendo a sbarazzartene per sempre.

Consigli sul trattamento dei tarli e rilevamento della loro presenza

Esistono tre tipi di tarli. Di seguito li descriveremo per poterti permettere una facile identificazione e per aiutarti a definire i diversi tipi di infestazione nel caso in cui tu pensassi di avere a che fare con uno di questi animaletti.

  • Il tarlo comune dei mobili è quello che normalmente può infestare la tua abitazione.
  • Il tarlo asiatico è più raro ma molto più distruttivo, di questo esemplare ne parleremo più avanti.
  • Ultimo, ma non meno importante rispetto agli altri, l’orologio della morte, il cui nome suona come 

Come rilevare il tarlo attivo

Esiste un malinteso comune sul fatto che il tarlo sia inattivo quando compaiono i buchi nel legno. Questo segno significa, piuttosto, che quella particolare larva è cresciuta e ha lasciato il nido come un vero adulto ma ciò non significa che non ci sia più nei paraggi. In effetti, quello stesso tarlo potrebbe essere tornato a deporre le sue uova iniziando nuovamente il suo intero ciclo di vita.

Quindi, come si fa a sapere se il tarlo è attivo o meno? Se il tarlo è ancora attivo, ci saranno segni di escrementi, dalle sembianze di segatura fine, intorno all’area interessata.

Se il legno in questione è adatto per l’insediamento del tarlo, potrà essere di nuovo un buon terreno di alimentazione nel caso in cui non venisse trattato. Poiché il tarlo e l’umidità vanno spesso di pari passo, la presenza di questi animali è un buon indicatore del fatto che il legno non era nemmeno prima in buone condizioni.

Tarlo nei mobili e altri legnami

Nel caso in cui vedessi piccoli fori sparsi sulla superficie del legno o dei mobili, avresti la prova della presenza del tarlo. Di solito si presentano un gruppo di fori e ciascuno di essi ha una larghezza di circa 1-2 mm.

Come accennato all’inizio, questi buchi compaiono proprio dove il tarlo adulto è emerso dal legno dopo aver trascorso la parte principale del suo ciclo di vita come una larva all’interno della superficie. Sono quindi noti come fori di emergenza o fori di uscita.

Mentre il tarlo è nello stato larvale, egli si fa strada all’interno del legno. Ovviamente, è sempre meglio trattare il legno, ma di solito non c’è motivo di allarmarsi a dismisura nel caso in cui notassi delle prove riguardo la presenza di questo tarlo comune.

Come suggerisce il nome, questi ultimi sono le specie più comuni di tarli. Attaccano il legno di conifere come il pino, ma sono a loro agio anche all’interno del compensato e possono rimanere nel suo interno per periodi di tempo prolungati, specialmente in presenza di umidità.

Tarlo e umidità

Sebbene le condizioni non debbano essere necessariamente umide per far sopravvivere i tarli, essi prospereranno in maniera migliore in queste situazioni. Pertanto, le assi del pavimento umide o i legni per soppalchi rappresentano luoghi privilegiati per i tarli, ma ovviamente essi potranno fare la propria casa anche nei nostri mobili e, poiché questo avverrà sotto il nostro naso, è più probabile che causino danni nei mobili.

È molto probabile che i tarli scelgano legno non trattato per deporre le loro uova, quindi è molto probabile trovarli nei mobili in cui lo smalto o la finitura si sono consumati o nel caso in cui l’oggetto in questione fosse posto in condizioni umide. Tuttavia, il tarlo potrebbe vivere anche in altre condizioni: non scartare la possibilità che sia presente solo in base a questo fattore.

Se hai notato la presenza di tarli nei mobili ma possiedi anche altro legname in casa predisposto ad accoglierli, stai tranquillo che lo troveranno! In questo caso è quindi molto meglio trattare le superfici sempre in anticipo, non appena dovessi notare prove evidenti della loro presenza.

Come sbarazzarsi del tarlo comune dei mobili 

Il miglior trattamento del legno da usare contro i tarli comuni è quello a base di polvere di boro perché è un prodotto a base d’acqua che uccide soltanto questi animali, non emette fumi o odori sgradevoli e si impregna rapidamente nel legno. 

Molti esperti utilizzano anche una sostanza chimica chiamata Permetrina, ma quest’ultima sprigiona vapori e odori sgradevoli ed è anche pericolosa per altri insetti e persino per tutti i mammiferi.

Trattamento normale

Se si utilizza la polvere sopra citata, diluire una soluzione al 5% e applicare due mani di pennello o spray. Lascia asciugare ogni mano prima di applicare la successiva.

Assicurati di indossare una maschera antipolvere e guanti ed evita di schizzare la soluzione sulla pelle nuda.

Preparazione della soluzione di boro per il trattamento del tarlo

La polvere di boro può essere sciolta nelle seguenti modalità per trattare diverse superfici. Utilizza la nostra tabella di seguito riguardo la preparazione pratica:

  • 100 grammi ogni 2,5 litri per 5 metri quadrati
  • 200 grammi ogni 5 litri per 10 metri quadrati
  • 500 grammi ogni 12,5 litri per 25 metri quadrati
  • 1 Kg ogni 25 litri per 50 metri quadrati
  • 2,5 Kg ogni 62,5 litri per 125 metri quadri

In alcuni casi, questa polvere può essere miscelata e utilizzata con una soluzione al 10%, utile laddove l’infestazione fosse più pesante. Per l’uso fai-da-te consulta, invece, il prossimo paragrafo.

Infestazioni pesanti

Suggeriamo di trattare con il gel di boro anche le aree di legno fortemente infestate, al fine di fornire ulteriori ingredienti attivi per garantire che l’intera infestazione venga eliminata in un unico trattamento.

Il trattamento in questione è disponibile come soluzione al 5% o per il commercio al 20%, in quantità da 500 ml, 1 litro e 2 litri.

Il gel deve essere applicato a pennello liberamente sulla zona interessata, ma ricorda di non lasciare eccessi sul legno in quanto questi ultimi possono cristallizzare. Rimuovi l’eventuale gel in eccesso con un panno asciutto.

Ecco le quantità alle quali far fede:

  • 2 litri per 8 metri quadrati
  • 1 litro per 4 metri quadrati
  • 500 ml per 2 metri quadrati

Infestazione e umidità

Si consiglia di trattare l’area con questo gel laddove fosse presente umidità nel legno poiché fungerà da conservante e fornirà una protezione aggiuntiva contro marciume e infestazioni. 

Tempo di rientro dopo il trattamento

È possibile tornare nella zona che è stata trattata con questi prodotti dopo un’ora o quando il prodotto sarà asciutto, a seconda del caso. Questo lasso di tempo è noto come il tempo di rientro. 

Attenzione

Mentre animali domestici, uccelli e pesci non dovrebbero ritenersi a rischio nel caso in cui entrassero in contatto con prodotti a base di boro, i trattamenti contro i tarli a base di permetrina possono essere dannosi per queste specie. 

Tarlo asiatico

Laddove il tarlo asiatico fosse ben visibile, ti sarai accorto che preferisce i legni del tetto e attacca soltanto quelli dolci. A differenza di quello comune, le larve di questa specie scavano buchi e tunnel nel legno molto più grandi e l’infestazione causa gravi danni strutturali ai legnami.

Se si sospetta di avere a che fare con un’infestazione di questo tipo, è necessario richiedere una consulenza professionale il più presto possibile.

Come sbarazzarsi di questo tarlo

Non tentare di trattare le infestazioni del tarlo asiatico mediante un’attività fai-da-te. Essendo così distruttivo, dovrebbe essere gestito solo da un professionista in grado di fornire consulenza riguardo i danni strutturali da esso causati e l’eventuale trattamento necessario.

L’orologio della morte

Il nome orologio della morte suona così terribile, ma in realtà non provoca una così grave infestazione come quella del tarlo asiatico.

Quest’ultimo tipo di tarlo tende a infestare legni duri come l’olmo e la quercia. I legnami importati hanno maggiori probabilità di essere attaccati: la quercia francese rappresenta una vera prelibatezza per questi animali. Tuttavia, essi potranno deporre le uova anche nei legni di conifere.

Questo tarlo preferisce che il suo legno sia umido o persino bagnato. È particolarmente felice nel caso in cui ci fosse anche una decomposizione fungina nel legname in atto. Per poter prosperare veramente questo tarlo richiede condizioni che non vorresti mai che si verificassero in casa tua e proprio per questo motivo non è un parassita molto comune.

Questo tarlo ha un ciclo di vita di dieci anni che rende il trattamento un po’ più difficile ed è anche molto più distruttivo: può causare gravi danni strutturali, soprattutto sui legni di grandi dimensioni.

Come sbarazzarsi dell’orologio della morte

Sarai sicuramente in grado di sentire la differenza tra legno massiccio ben curato e in presenza di sezioni vuote.

Testa queste aree vuote perforandole con una coclea di 8-10 mm di diametro, in modo tale da poter stabilire i parametri dell’infestazione.

Una volta individuato il luogo in cui sarà necessario il trattamento, è possibile iniettare la pasta di boro nelle aree interessate.

Pratica dei fori di un diametro di 10 mm entro un raggio di 15 mm dalla faccia opposta.

Riempi i fori che hai praticato con la pasta di boro. Accertati che il foro sia completamente pieno dal basso verso l’alto, usando un tubo di prolunga. Chiudi il foro con un tassello di legno o un cappuccio di plastica. Rimuovi l’eventuale pasta in eccesso con un panno per evitare la formazione di cristalli.

Una volta che la pasta rimasta sulla superficie sarà asciutta, spennella due mani di gel al boro su tutte le aree interessate. Applica il gel su legno sano e anche lungo tutta l’area che è stata attaccata. Lascia asciugare ogni mano prima della successiva stesura.

Dal momento che il ciclo di vita di questo tarlo è molto lungo, dovresti continuare a controllare l’infestazione con cadenza annuale per almeno dieci anni.

Nota: il solo trattamento superficiale non è sufficiente per affrontare questo tipo di tarlo ma sarà necessario unirlo a quello interno. Se non si desidera affrontare questo compito in modo fai-da-te, ti consigliamo di richiedere assistenza e consulenza professionale da parte di uno specialista competente e responsabile.

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