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annaffiare bonsai

Annaffiatura

Capire come annaffiare il bonsai vuol dire farlo crescere forte e vigoroso.
“L’irrigazione del bonsai è il 50{6d15cdc84471ff980dbab77aeeaa05df1e142afefd2bd758f131a9ca25500174} dell’arte, considerata quella più difficile da imparare” cit. Nobuyuki Kajiwara
In sintesi:
  • Il metodo delle tre fasi per annaffiare è il migliore per distribuire in maniera omogenea l’acqua in ogni parte della pianta;
  • Scopriamo la relazione del bonsai e della pianta, quando e perché annaffiare;
  • Come annaffiare un bonsai per farlo crescere vigoroso;
  • I problemi più comuni e come evitare di farli.
I principianti possono prendere sottogamba l’importanza dell’acqua per la salute e la vitalità di una pianta, ma è un errore molto diffuso. Ogni pianta ha bisogno di acqua per sopravvivere, senza una giusta annaffiatura morirà, è un dato semplice e inconfutabile. Chi si avvicina per la prima volta alla coltivazione di un bonsai, può dimenticarsi o del tutto ignorare l’acqua in eccesso, altro fattore da non sottovalutare. L’irrigazione deve essere perfetta, né poca, né troppa.

Relazione tra acqua e bonsai

La cosa migliore per iniziare è comprendere il ruolo dell’acqua nelle piante. Faremo una semplicissima deviazione scientifica per far capire al meglio che il rapporto deve essere perfettamente equilibrato. Nelle piante (e dunque anche nei bonsai) l’acqua gettata sul terreno viene assorbita dalle radici. Successivamente viene assorbita da ogni parte per osmosi. L’acqua trasporta anche delle sostanze nutritive, vitali per gli alberi e fondamentali nel processo di fotosintesi. Ora che abbiamo gettato le basi, scopriamo ogni dettaglio dell’annaffiatura di un bonsai. La cosa importante da capire è che tutto dipende dall’essere umano: senza un uomo che si prende cura della pianta, quest’ultima morirà presto. bonsai giapponese

Quando ha bisogno di acqua

Una competenza fondamentale è quella di riconoscere quando il bonsai ha effettivamente bisogno di acqua. Per determinarlo, senza mai sbagliarsi, ci sono dei semplici accorgimenti da prendere:
  • Verificare se la superficie del terreno è asciutta. Il colore nel compresso diventa più chiaro.
  • Sollevare il bonsai, se pesa molto meno rispetto al solito, allora avrà bisogno di essere annaffiato.
  • Con il palmo della mano basta toccare il terreno e sentire se è umido. Se il tutto è umido e/o leggermente bagnato, allora non avrà bisogno di nulla.
  • Inizia ad avere dei problemi? Cadono delle foglie? Allora bisogna immediatamente correre ai ripari.
È sbagliato sia annaffiare poco, che troppo. Nel primo caso il bonsai non potrà effettuare la fotosintesi e di conseguenza non riceverà le sostanze di cui ha bisogno. Nel secondo caso, potrebbe morire per un problema chiamato “marciume radicale”. Irrigare vuol dire garantire che ci sia abbastanza acqua per il processo di traspirazione. È ovvio che il momento migliore per farlo è la mattina, quando l’albero inizia la fotosintesi. Fornire H2o al mattino assicura che l’albero ha la ‘benzina‘ necessaria per svolgere ogni processo. Il problema nell’effettuare il tutto alla sera sta nel fatto che non viene utilizzata immediatamente dalla pianta e dunque le radici tendono ad essere sommerse nella notte. A lungo andare questo comporta l’annegamento delle radici, decomposizione e marciume. Ecco spiegato il motivo per cui evitare di irrigare la sera. Nei periodi estivi invece bisognerà annaffiare il bonsai due volte al giorno: la mattina presto e nel tardo pomeriggio.

Come annaffiare il bonsai

Moltissimi esperti di bonsai tengono dei corsi per insegnare alle persone come annaffiare un bonsai. Alcuni sottovalutano molto questo aspetto, ma viene considerato fondamentale. Può fare la differenza tra un bonsai da mostra e uno.. morto! Un vecchio detto giapponese recita:
“Annaffiare tre volte, una per le foglie, una per il terreno ed infine per le radici”.
Analizzando queste parole, si può ben capire che l’irrigazione va svolta in tre fasi: la prima a ‘spruzzo‘ tanto per saturare la superficie del suolo, la seconda assicura che si sia abbastanza acqua sulla superficie ed infine quella essenziale per garantire i suoi processi biologici. come annaffiare bonsai Osservando le figure sopra, puoi capire immediatamente che la figura A rappresenta un bonsai che richiede di essere innaffiato. Nella figura B bisogna passare alla prima fare, in cui saturare il terreno in superficie. Saltando questo passaggio, l’acqua scivolerà fuori dal vaso. Il terzo passaggio è rappresentato dalla figura C e l’ultimo dalla D. Possiedi svariati bonsai? Ricordati che ognuno ha un proprio fabbisogno, quindi non esistono dei metodi in grado di applicare l’acqua a una serie di piante.

I problemi più comuni

Essere in grado di riconoscere i problemi dovuti all’innaffiatura vuol dire prendere delle azioni correttive e prevenire una serie di problemi che possono portare a dei danni permanenti.

Eccesso di acqua

Il più delle volte ci si può imbattere in scarso drenaggio del terreno. Si sviluppano delle ‘alghe’ sulla superficie del suolo? Allora in questi casi potrebbe essere necessario un rinvaso e una conseguente potatura della radice. Per prevenire questo problema bisogna riconoscere quando annaffiare il proprio bonsai.

Mancanza di acqua

Le foglie secche, ‘croccanti‘ e la morte degli steli significano quasi sicuramente un’eccessiva mancanza di acqua. Nei casi come questi il danno è già stato fatto. Tuttavia è possibile allenarsi per non far più accadere questa situazione. Su alcune specie è molto visibile, in altri invece non si può far nulla. Non si è in grado di annaffiare oppure non si possiedono gli giusti attrezzi? Allora si può agire diversamente: annaffiare per immersione. Questo procedimento è semplice: basta prendere un secchio e posizionarci all’interno il bonsai con il vaso. A questo punto basta riempire il secchio fino ad un centimetro sotto l’inizio del terreno e aspettare trenta minuti. In genere, si dovrebbe vedere il terreno bagnato, a quel punto si può estrarre il bonsai.

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